domenica 30 agosto 2020

Crespi d'Adda

Il villaggio di Crespi d’Adda rappresenta una preziosa testimonianza di archeologia industriale e fa parte del Patrimonio Unesco.
Nasce attorno al 1877 circa dal progetto di Cristoforo Benigno Crespi (membro di una ricca e potente famiglia di imprenditori del settore tessile) che acquista un terreno delimitato dai fiumi Adda e Brembo per costruire il suo Cotonificio.
L'ambizioso progetto di Crespi, completato attorno agli anni 20 e portato avanti dal figlio di Cristoforo, Silvio Crespi, prevede di affiancare agli stabilimenti - similmente a quanto già accadeva nell'Inghilterra della rivoluzione industriale - un vero e proprio villaggio che ospitasse alcuni operai della fabbrica e le loro famiglie. Il neonato insediamento viene dotato di ogni struttura necessaria: oltre alle casette delle famiglie operaie (complete di giardino e orto) e alle ville per i dirigenti (che vennero costruite in seguito), il villaggio era dotato di chiesa (copia in scala ridotta del Santuario di Santa Maria di Piazza di Busto Arsizio), scuola, cimitero, ospedale proprio davanti alla fabbrica, campo sportivo, teatro, stazione dei pompieri e di altre strutture comunitarie.
L'azienda, conserva l'intera proprietà del villaggio fino a inizio anni 70, quando diversi edifici, soprattutto residenziali, vennero venduti ad altri privati.
In questo periodo si registrò un calo dell'attività industriale, che continuò, tra alterne vicende, fino al 2003.
Una buona visita al villaggio operaio di Crespi (oggi Patrimonio Unesco) richiede circa mezza giornata e vi consigliamo di iniziarla dall’alto, ovvero dal punto panoramico belvedere vicino alle case del medico e del parroco, così da avere una visione d’insieme della struttura urbanistica.
Una volta scesi nel reticolato di stradine, invece, il nostro consiglio è quello di lasciarsi guidare dall’istinto e scoprire passeggiando la fabbrica, le case operaie, la scuola, la chiesa, la cooperativa, i bagni pubblici, il dopolavoro, le case dei capi reparto e dei dirigenti.
Due sono gli edifici che si distinguono dalla trama regolare del borgo e che non potete perdervi: la villa padronale, a forma di castello, e il cimitero. Vicino al centro abitato si trova inoltre il fiume Adda dove, grazie alla passerella che unisce Crespi a Concesa, potrete godere del magnifico panorama della natura e del villaggio operaio che si combinano.
Speranzosi di aver suscitato il vostro interesse, vi lasciamo con una piccola curiosità. 
In contemporanea col "villaggio industriale", Cristoforo Benigno Crespi fece costruire anche la sua "residenza estiva" in una piccola località di pescatori piemontese, lungo le sponde del Lago d'Orta.
La splendida villa estiva è oggi piuttosto famosa.
Conosciuta come "Villa Crespi" è uno tra i più rinomati Ristoranti Italiani, gestito e curato dallo chef stellato Antonino Cannavacciuolo.

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