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sabato 5 giugno 2021

Trezzo sul Adda

Salvo e Morena, vi portano a spasso.
Basta uscire dal perimetro delle grandi metropoli per scoprire panorami unici, fatti di antichi borghi immersi nel verde e nella quiete.
Meno di 40 chilometri ad est di Milano, vicino al villaggio industriale di Crespi d'Adda, che vi abbiamo già presentato, sorge arroccato su uno sperone di roccia Trezzo sull’Adda, caratterizzato da un’atmosfera totalmente differente da quella solitamente caotica della città.
Meta ideale per una fuga di una giornata, la storia del comune di Trezzo è legata indissolubilmente alle acque del fiume sul quale si specchia e conserva tracce di un passato ricco di eventi.
Trezzo vede tra i suoi protagonisti anche Leonardo da Vinci, che sulle rive dell’Adda si mosse spesso per studiare il corso del fiume e migliorarne la navigabilità, e Manzoni che ambientò qui diverse scene di “I Promessi Sposi”.

Passeggiare per le vie Trezzo di Trezzo sull’Adda equivale a fare un tuffo in un universo parallelo, dove il tempo scorre un po’ più lento e le acque del fiume dettano un ritmo a misura d’uomo: il luogo perfetto per una gita a breve distanza da Milano.

Uno dei punti di interesse più visitati del comune sull’acqua è sicuramente il Castello Visconteo, del quale oggi rimangono solamente pochi resti, assolutamente ricchi di charme.

Il Castello di Trezzo sull’Adda fu opera della famiglia Visconti che, durante il XIV secolo, realizzò la fortezza sul promontorio affacciato sul fiume, proprio sulla particolare ansa che esso compie in corrispondenza del paese, così che l’edificio potesse godere della protezione delle acque del torrente sui due lati.

Sul terzo lato invece a difendere la roccaforte si trova una torre alta ben 42 metri, che gode di un panorama eccezionale sulle zone circostanti. 

Del Castello Visconteo sono visibili oggi solo poche aree come appunto la torre, il pozzo, parte delle mura e dei misteriosi sotterranei, nonché il grazioso parco che lo abbraccia e che permette di ammirare dall’alto un paesaggio che si allunga a perdita d’occhio.

Per chi ama invece perdersi nel verde curiosando tra gli esponenti di flora e fauna locale, una meta da non perdere è l’oasi WWF Foppe di Trezzo: grazie alla preziosa biodiversità che custodiscono, le Foppe di Trezzo sono oasi protetta e si prestano perfettamente per qualche ora all’insegna di una full-immersion nella natura.

Per scoprire o riscoprire nuove bellezze, continuate a seguirci.

Ma attenzione, non sappiamo nemmeno noi dove stiamo andando 🤣














 

domenica 30 agosto 2020

Crespi d'Adda

Il villaggio di Crespi d’Adda rappresenta una preziosa testimonianza di archeologia industriale e fa parte del Patrimonio Unesco.
Nasce attorno al 1877 circa dal progetto di Cristoforo Benigno Crespi (membro di una ricca e potente famiglia di imprenditori del settore tessile) che acquista un terreno delimitato dai fiumi Adda e Brembo per costruire il suo Cotonificio.
L'ambizioso progetto di Crespi, completato attorno agli anni 20 e portato avanti dal figlio di Cristoforo, Silvio Crespi, prevede di affiancare agli stabilimenti - similmente a quanto già accadeva nell'Inghilterra della rivoluzione industriale - un vero e proprio villaggio che ospitasse alcuni operai della fabbrica e le loro famiglie. Il neonato insediamento viene dotato di ogni struttura necessaria: oltre alle casette delle famiglie operaie (complete di giardino e orto) e alle ville per i dirigenti (che vennero costruite in seguito), il villaggio era dotato di chiesa (copia in scala ridotta del Santuario di Santa Maria di Piazza di Busto Arsizio), scuola, cimitero, ospedale proprio davanti alla fabbrica, campo sportivo, teatro, stazione dei pompieri e di altre strutture comunitarie.
L'azienda, conserva l'intera proprietà del villaggio fino a inizio anni 70, quando diversi edifici, soprattutto residenziali, vennero venduti ad altri privati.
In questo periodo si registrò un calo dell'attività industriale, che continuò, tra alterne vicende, fino al 2003.
Una buona visita al villaggio operaio di Crespi (oggi Patrimonio Unesco) richiede circa mezza giornata e vi consigliamo di iniziarla dall’alto, ovvero dal punto panoramico belvedere vicino alle case del medico e del parroco, così da avere una visione d’insieme della struttura urbanistica.
Una volta scesi nel reticolato di stradine, invece, il nostro consiglio è quello di lasciarsi guidare dall’istinto e scoprire passeggiando la fabbrica, le case operaie, la scuola, la chiesa, la cooperativa, i bagni pubblici, il dopolavoro, le case dei capi reparto e dei dirigenti.
Due sono gli edifici che si distinguono dalla trama regolare del borgo e che non potete perdervi: la villa padronale, a forma di castello, e il cimitero. Vicino al centro abitato si trova inoltre il fiume Adda dove, grazie alla passerella che unisce Crespi a Concesa, potrete godere del magnifico panorama della natura e del villaggio operaio che si combinano.
Speranzosi di aver suscitato il vostro interesse, vi lasciamo con una piccola curiosità. 
In contemporanea col "villaggio industriale", Cristoforo Benigno Crespi fece costruire anche la sua "residenza estiva" in una piccola località di pescatori piemontese, lungo le sponde del Lago d'Orta.
La splendida villa estiva è oggi piuttosto famosa.
Conosciuta come "Villa Crespi" è uno tra i più rinomati Ristoranti Italiani, gestito e curato dallo chef stellato Antonino Cannavacciuolo.

Pronti, Si Parte

Benvenuti viandanti. Ci presentiamo a Voi. Siamo Salvo e Morena.  Due Matti amanti dei viaggi, dell'Italia, delle sue bellezze, d...