"Signorina Felicita, a quest'ora scende la sera nel giardino antico della tua casa.
Nel mio cuore amico scende il ricordo.
E ti rivedo ancora, e Ivrea rivedo e la cerulea Dora e quel dolce paese che non dico."
(Guido Gozzano, "La signorina Felicita ovvero la Felicità").
Ivrea (“la bella”, come la definiva Carducci nel poema Piemonte), nota per gli insediamenti industriali della Olivetti e per lo Storico Carnevale, è considerata "il capoluogo del Canavese”, e rappresenta un punto di passaggio per coloro che desiderano raggiungere la Valle d'Aosta dalle principali città del Nord Italia.
La particolare disposizione dei rilievi, tra cui la "Serra Morenica", tende a formare un vero e proprio anfiteatro geologico, al centro del quale Ivrea è collocata.
La città, che affonda le sue origini fino al periodo delle colonizzazioni romane, ha in passato ricoperto una posizione strategica in qualità di ultimo avamposto ai piedi delle Alpi. Ancora oggi tappa della Via Francigena, ha visto nel tempo pellegrini provenienti da ogni parte d'Europa.
I viaggiatori entravano in territorio italico dal colle del Gran San Bernardo e, attraversando la Valle d'Aosta, giungevano a Ivrea prima di proseguire il loro percorso verso Roma.
Grazie all’importanza storica e alle particolari caratteristiche ambientali, la città di Ivrea e il territorio circostante offrono una notevole quantità di proposte, sia dal punto di vista culturale sia turistico.
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