Castell’Arquato ti racconta il Medioevo nel borgo con la Rocca Viscontea.
Attraversando le morbide colline punteggiate dai vigneti d’uve bianche e rosse, tra campi coltivati, già da lontano avvisti le magnifiche torri e la Rocca Viscontea che dominano il borgo e la Val d'Arda.
La cittadina, tra i 100 Borghi più Belli d’Italia, rappresenta un angolo intatto di Medioevo.
La Rocca Viscontea eretta tra il 1342 e il 1349, nel 1466 entra nel patrimonio degli Sforza che la tengono sino al 1707, quando viene inglobata nel Ducato di Parma e Piacenza.
L'edificio, tutto in laterizio rosso, comprende due parti collegate tra loro: un recinto inferiore di forma rettangolare, più ampio, disposto su due gradoni e uno minore, posizionato più in alto.
L'intero complesso è sovrastato dal mastio di 42 metri d’altezza, un tempo isolato, perno della difesa urbana e del sistema di sorveglianza dell'intera vallata. All’interno si trova il Museo multimediale della vita medioevale.
Il borgo, molto ben conservato, di rara bellezza e di grande impatto scenografico, è in grado di affascinare tanto chi lo scorge da lontano dominare la vallata, quanto chi lo esplora da vicino aggirandosi fra i suoi viottoli e le sue case medioevali in sasso, ottimamente conservati e oggetto di recupero.
Colpisce il visitatore la maestosità del suo centro monumentale, rappresentato dalla piazza municipale posta nella parte alta del paese dove si affaccia, oltre alla Rocca Viscontea, la splendida Collegiata di Santa Maria Assunta, struttura romanica con parti gotiche e rinascimentali, e il Palazzo del Podestà.
Il Museo della Collegiata, seppur piccolo, è ricco di veri e propri gioielli di arte sacra databili tra il XIII ed il XIV secolo.
Ospitato nel cinquecentesco ex Ospedale S. Spirito, il Museo Geologico Cortesi propone una mostra permanente di fossili rinvenuti nelle aree circostanti; tra questi spiccano quelli di una balena, di cui è proposta una ricostruzione lignea. L’esposizione è organizzata in un percorso didattico che ripercorre tutte le ere della storia della terra.
Infine, il Museo Illica, dedicato al celebre drammaturgo e librettista arquatese che scrisse per Puccini (La Bohème, Tosca e Madama Butterfly) e Mascagni (Isabeau, Iris, Le Maschere), conserva spartiti, libretti in antiche edizioni, costumi di scena, sculture, fotografie che ritraggono Illica insieme ai grandi compositori con cui collaborò nella sua intensa e avventurosa vita.
D’inverno, d’autunno, in primavera e in estate, Castell’Arquato esercita il suo fascino in tutte le stagioni e per apprezzare il borgo in ogni sua suggestione conviene sicuramente rinnovare la visita.
Rivivrete come d’incanto sensazioni e atmosfere di alcune scene del film Ladyhawke, girato per alcune scene nel 1985 proprio a Castell’Arquato.
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